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Anche quest’anno è arrivata la Notte Bianca organizzata dalla mia scuola, ma essendo in quarta, non potevo ancora partecipare, comunque ho chiesto alla mia mamma di informarsi presso la maestra Marilina, se c’era una possibilità, non volevo farmi scappare questa occasione visto che amo i libri, tuttavia non ci speravo, invece venerdì mattina mamma mi ha detto che per me c’era una possibilità, visto che vi partecipava anche mio cugino, che è in quinta, potevo essere presente anch’io, perché c’erano quattro posti vacanti uno per ogni classe quarta.

Ero tutta eccitata, la prima notte da sola, senza nessuno dei miei parenti ed ero incuriosita dal fatto che avrei dormito nel sacco a pelo, altra cosa che non avevo mai fatto. Ero, però, tranquilla e per niente spaventata perché con me ci sarebbe stata la maestra Marilina.

 

 

Dopo il saluto ai genitori allietato dalla musica, ci siamo sistemati nel padiglione che si era trasformato per l’occasione in un luogo magico, popolato dai nostri amici libri e da oggetti particolari che io ho subito individuato e che mi hanno fatto intuire la storia che avremmo ascoltato, la storia affascinante della distruzione della città di Troia.

Questa, però, era solo una delle tante storie che avrei ascoltato. Per tutta la notte, infatti, le storie ruotavano intorno a noi, ci coccolavano, ci divertivano, ci accarezzavano, ci facevano compagnia.

Per terra, davanti al tavolo dove c’erano i vari oggetti, si trovava un baule marrone e giallo che mi ha subito incuriosita e affascinata –Cosa c’è dentro?- mi sono chiesta. Altri oggetti che avrebbero animato le nostre storie, altri libri, altre sorprese per noi? Di certo questa trovata aveva stimolato la mia fantasia e mi è venuta in mente la storia del baule magico, che permetteva al ragazzo che lo aveva trovato di viaggiare, un po’ come abbiamo fatto noi in questa notte magica, abbiamo volato e siamo passati da una storia all’altra, storie divertenti, storie che ci hanno fatto riflettere, miti e leggende di un passato che ha ancora tante cose da insegnarci.

 

 

Sergio, l’animatore di questa “nottata”, ci chiamava tutti allo stesso modo, con due nomi curiosi, “Tullio” per i maschietti, “Lavinia” per le femminucce. Egli ci ha mostrato molti libri e fra questi mi hanno molto colpito il libro più lungo del mondo e quello più piccolo e tanti libri dai titoli molto strani.

 A un certo punto le luci si sono spente e Sergio ha letto il libro dei signori Sporcelli, che ha accompagnato il sonno di molti bambini. Io l’ho ascoltato tutto e, a dire il vero, non so neanche io quando mi sono addormentata nel mio accogliente sacco a pelo. Della mattina seguente mi è molto piaciuta l’iniziativa di scrivere su un foglietto che cosa avevamo sognato o ciò che desideravamo sognare e mi fa piacere che i miei sogni viaggino con Sergio verso un’altra Notte Bianca e verso altri bambini.

Per la colazione ci siamo trasferiti nella mensa della scuola, un locale che conoscevo, ma che non avevo mai vissuto, perché non pranzo a scuola. Qui è stato bello condividere con gli altri questo momento e assaggiare per la prima volta il cappuccino. Devo dire che non mi è piaciuto molto, ma ho gradito il cornetto caldo e poi la cosa più importante è stata stare insieme.

La notte è trascorsa velocemente, purtroppo, e io sono stata molto bene. Del resto come non si potrebbe star bene in compagnia dei libri, di belle persone e in un ambiente familiare come quello della mia scuola?

Al mattino abbiamo anche ricevuto la visita gradita del nostro sindaco, entusiasta come noi di questa iniziativa della Notte Bianca, ci ha fatto molte domande sulla notte appena trascorsa e  ha sottolineato quanto sia importante che in una scuola della città, da lei amministrata, ci sia un’iniziativa come questa. Quella scuola è la mia scuola e io sono stata fiera, perché la scuola siamo e la facciamo noi bambini, le nostre maestre e la nostra direttrice, quindi quel bel complimento era a tutti noi.

 

 

Questa bella esperienza si è conclusa con noi bambini un po’ più ricchi e felici, con nuovi spunti per la nostra fantasia, perché i libri, si sa, sanno farci sognare. Spero di poter partecipare anche l’anno prossimo con i miei compagni di classe per vivere insieme questi bei momenti, perché è bello leggere da soli  ma anche in compagnia e ascoltare storie che qualcuno, come Sergio e Vittoria, leggono e animano con pochi oggetti e tanta creatività.  

Raffaella Ruggiero 4°B

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